Quali sono e perché la gente ne ha così tanta paura?
Le malattie del pancreas sono rappresentate essenzialmente dalle infiammazioni ( acute e croniche) e dalle neoplasie. Sia le pancreatiti che i tumori del pancreas costituiscono spesso un problema di salute molto grave e la gente ne ha giustamente timore, anche perché il pancreas è una ghiandola situata profondamente in addome, al davanti della colonna e dietro lo stomaco ed è stata fino a poco tempo fa poco esplorabile coi mezzi diagnostici a disposizione
In che modo si studia il pancreas attualmente?
L’ecografia è sicuramente l’esame di primo impiego. Se utilizziamo una tecnica corretta si riesce a visualizzare il pancreas in almeno il 90% dei pazienti. Oltre all’ecografia sicuramente la TC e la Risonanza sono le tecniche che ottengono i migliori risultati. Una tecnica microinvasiva molto raffinata è anche l’ecoendoscopia, che consente un’ottima visualizzazione del pancreas, millimetro per millimetro.
Pancreatite acuta (detta anche “dramma pancreatico”). Quali sono le cause e come si manifesta?
Le cause principali sono essenzialmente due: la calcolosi biliare e le bevande alcoliche
In entrambi i casi il paziente accusa un dolore intenso, talvolta violento (“ come una coltellata”), in epigastrio, che si irradia a barra agli ipocondri e dietro fino alla colonna ( “dolore a cintura”). Di solito si associano nausea e vomito. Per questa sintomatologia il paziente solitamente si reca al Pronto Soccorso dove vengono effettuati degli esami di laboratorio, fra cui le amilasi e le lipasi, che, se aumentati nel sangue, confermano la diagnosi.
Quale decorso ha una pancreatite acuta?
Nel 70-80% dei casi, per fortuna, l’infiammazione è lieve-moderata e si autolimita nel giro di pochi giorni. In circa il 20-30% dei casi, invece, la malattia è severa, determina la necrosi ( cioè la morte) di porzioni del pancreas anche vaste . E tale situazione comporta anche un rischio per la vita del paziente. La necrosi si può documentare soprattutto con la TAC, ma anche con l’ecografia con contrasto (CEUS), che quindi può aiutare specie nel follow-up a far risparmiare un bel po’ di raggi al paziente. Per questo la pancreatite acuta è un evento temibile, che va, se possibile, prevenuto. Intanto verificando caso per caso se i calcoli della colecisti debbano essere lasciati in sede oppure se debbano essere asportati. Il consiglio è che alla prima colica biliare ( che va naturalmente correttamente diagnosticata come tale) bisogna subito pensare alla colecistectomia. E poi occorre naturalmente moderazione nell’assunzione di bevande alcoliche.
L’altro grande capitolo della patologia del pancreas è rappresentato dalle neoplasie. Quali sono?
Sono rappresentate dai tumori solidi come l’adenocarcinoma duttale e i tumori endocrini e dalle neoplasie cistiche, che riscontriamo in un numero sempre maggiore di pazienti, specie anziani.
Ci si deve preoccupare delle neoplasie cistiche del pancreas?
Nella maggior parte dei casi NO! Intanto, trattandosi di cisti, si deve sempre porre una diagnosi corretta di natura, differenziandole dalle cisti o pseudocisti non neoplastiche, che di solito sono una complicanza delle pancreatiti. Per questa diagnosi differenziale ci si può basare sull’ecografia, specie quella con contrasto e sulla Risonanza Magnetica
Forse ci si deve preoccupare di più delle neoplasie solide del pancreas?
Certamente SI! Soprattutto tenendo conto che nella stragrande maggioranza dei casi sono rappresentate dall’adenocarcinoma duttale, la cui diagnosi, purtroppo, è spesso tardiva e la prognosi infausta.
Perché il carcinoma del pancrea si diagnostica troppo tardi?
Perché spesso determina sintomi aspecifici cui, specie all’inizio, non si dà importanza: perdita di appetito, dimagrimento, stanchezza. Anche il dolore può portare fuori strada, perché spesso viene riferito alla schiena in sede lombare e magari per settimane o mesi si pensa a curare la colonna, ritenendo che si tratti di artrosi. Quando il tumore è localizzato alla testa del pancreas può comparire ittero. Ma quando si effettua la diagnosi, con l’ecografia o con la TAC è già troppo tardi per una terapia curativa rappresentata esclusivamente dalla chirurgia.